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Palle o frana?
Il movimento franoso interessa uno strato superficiale di 50÷60 m nel punto più profondo, lungo circa 800 m da quota 600 m fino al letto del Chiese. La quantità di materiale franoso risulta compresa tra 5 e 7 milioni di mc.
Esiste il rischio connesso alla situazione idrogeologica che la frana si muova, difficilmente con un collasso istantaneo, ma più facilmente con movimento lento (ore e giorni e non anni).

La circolazione d'acqua nel corpo di frana è testimoniata dalla presenza di sorgenti.

La paleofrana

Periodi di intense precipitazioni potrebbero provocare situazioni di equilibrio non più assicurato sia in prossimità della diga a paratoie mobili, sia in prossimità dello sbocco della galleria degli agricoltori, a causa di ciò in caso di franamento potrebbe risultare ostruito sia l'alveo dell'emissario, sia lo sbocco della galleria di svaso degli agricoltori.

Il rischio a valle è rappresentato dalla formazione della diga naturale incoerente e scarsamente compattata, dal suo improvviso cedimento e quindi dall'onda di piena che si verrebbe a creare.
A monte le sponde sono in condizioni tali da non lasciar ravvisare situazioni di rischio per persone conseguenti ad un eventuale innalzamento di livello del lago, ma solo danni a cose, peraltro limitati:
  • il superamento della quota 370,00 - fino alla quota 371 - provocherebbe danni limitatissimi principalmente concentrati sul conoide di Vesta;
  • il superamento della quota 371 provocherebbe danni maggiori, ma comunque non particolarmente rilevanti, concentrati prevalentemente sul Pian di Oneda, e l'allagamento della strada Vantone-Vesta, difficoltà non insormontabile in quanto l'accessibilità al villaggio potrebbe essere garantita con l'utilizzo di mezzi adeguati;
  • la quota idrometrica 372 costituisce su quasi tutto il lago il limite dell'edificato. Il superamento di tale quota porterebbe ad un repentino e notevole incremento dei danni.

E' da sottolineare che gli scenari ipotizzati sono da considerare eccezionali, in quanto prevedono il verificarsi contemporaneo di eventi come lo scivolamento della paleofrana e le massime piene registrate.