Salviamo il Lago D'Idro  
 
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Il rappresentante del coordinamento delle Pro Loco ha consegnato la petizione firmata da 10.104 persone e ha lanciato un invito ai presenti, cominciando dalle personalità politiche della valle e della cultura fino ad ogni cittadino, a prendere posizione e sostenere le ragioni dell'astensione dal voto se non ci sarà un segnale forte da parte di chi ci governa.
 
       
 
Hanno detto:

Letizia GARIBALDI
Università degli Studi di Milano Bicocca - Scienze dell’Ambiente e del Territorio

Caratteristiche chimiche e comunità fitoplanctonica
del Lago d’Idro (relazione in formato pdf  299 KB)



Rossano BOLPAGNI
Università di Parma - Dipartimento di Scienze Ambientali

L'importanza conservazionistica delle zone umide non può essere trascurata. Le zone umide sono le più colpite dall'impatto antropico. Soltanto il 10% delle zone umide in Europa si sono conservate.

Esercitano funzioni ecologiche importantissime:
controllo idrogeologico e biogeochimico.
Gli arbusti e gli alberi di sponda purificano l'acqua (piante fitodepuranti) e fermano l'erosone delle sponde. Inoltre l'ambito pelagico, ossia la zona umida riparia parzialmente sommersa è caratterizzata da un mosaico di microambienti in stretta vicinanza, tanto disparati che permettono la sopravvivenza di specie molto diverse.
Le specie che sopravvivono a questo ambiente così particolare e instabile (potenzialità e criticità legate alle naturali variazioni stagionali dei livelli) si sono fortemente adattate e specializzate, così trovano il loro ambiente unico esclusivamente nelle zone umide riparie.

Affinché queste zone umide continuino a vivere la fluttuazione non può essere superiore a un metro.

Il recupero ecologico è MARKETING. Un buon sistema ecologico è una risorsa monetizzabile.
E' necessario costruire un destino sostenibile, confrontarsi con le regole.
L'ente gestore del lago deve essere GARANTISTA. Garantire gli interessi plurimi e non solo di una parte.
La Regola deve tenere conto della Realtà del lago d'Idro.
Le opere di regimazione non sono più adatte alle esigenze e alla situazione attuale.


 
 
 
Aristide PELI
Assessore al Territorio della Provincia di Brescia

La Provincia non ha competenze in merito ma è fondamentale come Ente sovracomunale di raccordo con la Regione.
Il Turismo è una risorsa fondamentale nell'economia bresciana. L'industria e l'artigianato stanno subendo una flessione, perciò dobbiamo recuperare quanto il territorio ci offre.
In passato si è lasciato perdere il territorio.
Il lago d'Idro ha una parte fondamentale.

La Provincia non ha competenze, ma se la Regione Lombardia ci chiederà di fare una parte attiva saremo disponibili.
Serve una soluzione che vada bene a tutti, un equilibrio.
Chi ha avuto benefici in passato adesso può fare qualche passo in dietro.
In passato non si dava importanza ai benefici che il turismo ci offre.


Viviana BECCALOSSI
Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia

28 milioni di euro da usare per il lago d'Idro. Da usare per altre opere se quelle individuate non le riterrete opportune.

Far tesoro degli errori passati per non ricommetterli.
Una volta c'era meno sensibilità nei confronti della questione ambientale.

È possibile cambiare le decisioni prese fino ad oggi. Può darsi che ci sono opere che noi e i nostri tecnici avevano previsto come assolutamente importanti e non lo sono.


Margherita COGO
Vice presidente della Provincia di Trento

Da 30 anni il Trentino gestisce leggi in materia ambientale e tutela del territorio. Non si possono affrontare temi ambientali singolarmente ma devono essere affrontati globalmente.
Il piano urbanistico provinciale individua e supporta anche i problemi idrogeologici.
Il Trentino è un territorio molto ricco di acqua e la nostra acqua è intensamente sfruttata a fini idroelettrici, ma a tutto c'è un limite. Ha preteso di rivedere il rilascio delle acque con l'ENEL.

Stiamo rendendo efficaci due norme di attuazione:
- Entrare in possesso delle centrali e della rete di distribuzione per gestirle.
- Il PGUAP (Piano Generale di Utilizzo delle Acque Pubbliche). Piano che ha valore di Piano di Bacino, a valenza nazionale. Elaborato in accordo con lo stato e con la regione Lombardia per le porzioni che interessano entrambi i territori.

Non siamo favorevoli a Autorità che non rientrano in un piano generale.
Ogni accordo che migliora la vita del lago e sul lago va bene.
Proponiamo lo stesso modello usato per il lago di Garda: c'era un bacino in sofferenza, il problema di capire quanta acqua entrava e cosa. Sono stati fatti accordi di programma.
Bisogna affrontare le cause a monte e affrontare i problemi in modo strutturale.
1/3 dell'economia si fonda sul turismo. Se non siamo in grado di tutelare il nostro territorio, di renderlo appetibile, piacevole perdiamo competitività.

Le Dolomiti sono state candidate dal Trentino Alto Adige quali patrimonio dell'Umanità. Questo ha un costo. Significa consegnarle a una tutela e gestione che va oltre il Trentino.
Per riconsegnare il territorio, che abbiano auto in consegna, ai nostri figli, in condizioni accettabili.


Valerio PRIGNACCHI
Assessore Provincia di Brescia

E necessario contemperare le esigenze di questo territorio con le esigenze degli altri territori della Provincia.
La provincia raccoglie la sollecitazione e rappresentanza, gli interessi del territorio.
L'acqua è riconosciuta come il vero patrimonio della montagna.


Franco NICOLI CRISTIANI
Assessore all’Ambiente della Regione Lombardia

E' necessario il ritorno a una situazione di normalità del lago d'Idro.


Marco SCALVINI
Sindaco di Bagolino

La soluzione tecnica c'è. Bisogna manifestare la volontà politica.
L'acqua non sarà mai abbastanza se i canali hanno ancora una dispersione del 30% e con i soldi dei canoni non sono stati sistemati.


Gianni CIMAROLLI
Sindaco di Bondone

E' una follia ambientale un dislivello di 3,5 metri.
Stanno sfruttando il lago oltre ogni criterio ragionevole.


Mauro FANONI
Rappresentante dei Commercianti

Affidare al Consorzio la gestione del lago d'Idro anziché alla Comunità Montana è come mettere una volpe a vigilare sul pollaio.


Franco ROVATTI
Presidente del Consorzio difesa Lago D'Idro e Fiume Chiese

Non sono 3 mesi che ci diamo da fare, come la Beccalossi oggi ha detto. La prima lettera l'abbiamo scritta alla SLI come pescatori negli anni '70 e abbiamo ricevuto una rispostaccia.
Volevamo più acqua per la frega.


Il 15/10/1987 scade il mandato SLI. Pensavamo tutti fosse risolto. Il nbostr comitato sorto per sorvegliare fece una raccolta firme nel 1994.
4.500 firme furono date al Ministro Ferri, che ci diede rassicurazioni come la Beccalossi oggi.

Il Ministero dei Lavori Pubblici conferisce mandato all'Autorità di Bacino nel '91 e la incarica di redigere una nuova norma. Le conclusioni sono quelle delle delibere del 2001, dopo anni di sperimentazione infelice.
Il Consorzio è ricorso al Tribunale delle acque contro la Regola dell'Autorità di Bacino.
E adesso le stesse persone che hanno ricorso sono le stesse che vogliono gestire il lago con quella regola contro cui hanno ricorso!!

E' stato dato un calcio nel culo a qualcuno per farlo entrare dalla finestra.

Un Ente Gestore a sua volta sorvegliato da un Comitato di Sorveglianza?!
Facciamola breve: facciamo un ente unico che gestisce e si gestisce.

Non prendere la decisione lunedì 28 febbraio vorrebbe dire ancora delegare il problema e non affrontarlo.


Raffaele RIZZA
Comunità Montana

Non è più possibile affidare la gestione con una regola che risale al 1917.
La Comunità Montana sostiene una regola. Non vedo perché non si può cominciare con quella regola sperimentale.


RAPPRESENTANTE DI LEGA AMBIENTE
Le risposte cosa sono? Ulteriori studi, ulteriori convegni.
Io non capisco perché in Lombardia esistono ancora situazioni come questa.
Gli studi ci sono, il problema è risolvibile.
Non ho sentito nessun impegno con date. Finanziamenti, impegno di esecuzione.
Nessun impegno formale, nemmeno sotto le elezioni!


Giuliano RIZZARDI
Assessore comune di Idro

Oggi la gente è qui per esprimere la propria posizione, perché la politica sia all'altezza del suo ruolo!
Scelte politiche fondamentali la Regione Lombardia le ha fatte.
La legge regionale 29/2003, all'art. 41, dice che l'acqua è un patrimonio dell'umanità e va tutelata.
Applicate questo principio facendo scelte coerenti!


E' vero che c'è la paleofrana, ma è anche tempo di fare delle scelte!
Probabilmente i 32 mc non sono più sostenibili. Questa è una decisione che dovete avere il coraggio di prendere voi Regione Lombardia.

L'acqua ha una funzione ambientale e turistica.
L'Ente Gestore deve essere paritario. Ci siamo permessi una bozza di statuto.
Assemblea consortile dove siano rappresentati tutti e l'ago della bilancia sia rappresentato dagli Enti Locali.
Non ci accontentiamo di partecipare a un organismo di sorveglianza!
Vogliamo partecipare alle scelte.


L'istruttoria è carente:
1. Non sappiamo in che condizioni sono le opere. Un gestore deve conoscere che tipo di opere deve gestire. Una valutazione va fatta in termini stringenti.
2. E' ancora il caso di fare la seconda galleria? Visto che questi 28 miliardi, come ha detto la Beccalossi, sono disponibili anche a darli a noi, ce li diano, che facciamo diventare il lago d'Idro come una porzione di Alto Adige!


Elena BINI
Rappresentante delle Donne Del Lago

Il mio è un intervento tecnico che scaturisce dagli interventi tecnici.
Il proff. Muraca ha confermato che è sufficiente un dislivello di 2,50 m per soddisfare tutte le esigenze.
La prof.sa Garibaldi ha spiegato che per le uova di alborelle sono indispensabili 0 metri di escursione.
Il dott. Bolpagni 0 metri per le uova di anfibio.

Proposte:
L'istituto S. Michele All'Adige ha proposto il prelievo di acque ipolimniche per alimentare impianti idroelettrici. Recuperare acqua dal fondo.
Muraca ha proposto di abbassare la diga di ritenuta. Ma è il lago che si deve alzare!
Si ritrattano i lavori della 3° galleria.
E' appunto possibile che non ci sia un'alternativa , o bisogna proprio pensare a questa 3° galleria che non fa comodo all'interesse di tutti ma solo di pochi?


GIRELLI
Comunità Montana

Non è un'emergenza dell'ultima ora. Per questo mi sembra di poter chiedere ai rappresentanti regionali non solo intenzioni e buoni propositi ma comunicazioni in merito a quello che si è fatto finora e a quello che si vuole fare.
Lunedì il consiglio regionale si può esprimere e i presenti, vice presidente e assessori, non sono in grado di sapere se questo è vero o no e quale sia la decisione.

Serve un Ente terzo, che rompa col passato. Un cambio di metodo.
Quello che abbiamo sentito oggi è stato detto da troppo tempo.

Non dobbiamo confondere l'esposizione scientifica e politica. La scienza attua la volontà politica.

Se la Regione Lombardia ha trovato 28 milioni di Euro non solo si può risolvere il problema del lago, ma anche della strada.


GELMINI
Assessore all'Agricoltura Provincia di Brescia

Come mai da tempo il problema non è stato risolto.
La politica è chiamata a fare la differenza e trovare la soluzione.


Augusta SALVATERRA
Sindaco di Idro

E da domani cosa facciamo?