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Oggi vale più un lago sano
Di mille ettari di grano
Agli inizi del 900 la pescosità del lago era abbastanza redditizia. [...] Nel 1914 i pescatori di professione erano poco meno di un centinaio, secondo una costante consolidata da parecchio tempo. Dal 1902 al 1911 il prodotto medio ricavato dagli incanti dei lotti di pesca e da altre forme si è aggirato intorno alle 78.175 lire.
Nel 1925 la pesca fu redditizia e raggiunse globalmente i Kg. 54.700.
Ma la riduzione del 1922 l'ha compromessa gravemente perché il prosciugamento delle sponde distrugge le uova e la corrente d'acqua che si convoglia nelle gallerie di uscita del lago trascina con sé i pesci impedendone la fecondazione e la cattura.
Questo fatto è stato il primo motivo per la lunga controversia fra il Comune di Idro e la Società Lago d'Idro.
Così, dopo la riduzione del lago, la produzione nel 1929 è scesa a kg. 27.760.
Si è cercato di ovviare all'inconveniente con parecchie semine. Nel 1931, con decreto del 13 luglio venne creato dal Ministero dell'Agricoltura il "Consorzio obbligatorio per la tutela della pesca nei laghi di Garda e di Idro", A questo seguì la creazione dell'incubatoio di Anfo. Seguirono poi parecchie semine. Nel 1934/35 vennero seminate 50 mila uova di trote; nel 1935/36 100 mila uova; nel 37/38 100 mila avanotti di trote e 100 mila di coregone.
Nonostante questo, la situazione non migliorò per la mutata fisionomia del lago.
Fino agli anni Trenta, anche se non abbondanti, si trovavano ancora nelle acque del lago d'Idro, trote, lucci, anguille, salmerini e tinche.
Poi le cose peggiorarono. Nel 1943 la produzione ittica seguente declinò a kg. 17.540.
Da allora la pescosità del lago è andata sempre più diminuendo e la famosa trota marmorata, ritenuta una leccornia sulla mensa delle famiglie benestanti, è rimasta un ricordo.

Nel 1971, con decreto del 16 aprile, >il Ministero della Agricoltura ha disposto l'inclusione del lago nella circoscrizione del "Consorzio lombardo tutela pesca" per una valorizzazione a tutti gli effetti del bacino al fine di renderlo meta ricercata e ambita, non solo dai pescatori di mestiere e dilettanti, ma anche da tutti coloro che desiderano ricreazione e distensione in un ambiente tra i più suggestivi e attraenti della Valle Sabbia.

Tratto da A. Fappani, Enciclopedia bresciana
Le alghe Cozze di lago