Salviamo il Lago D'Idro  
 
« BACK      
 
     
 

1ª riunione decadale

 
  Apre l’ing. Giacomelli, rappresentante della Regione Lombardia, che precisa che si apre la stagione delle riunioni decadali e si augura che tutto vada per il meglio.

Il commissario regolatore ing. Fanfani da la parola all’ing. Pietroboni del consorzio del Chiese che ragguaglia sulle condizioni metereologiche e sulla situazione dei prelievi e comunica quanto segue:
  • il livello del lago è a quota 368,49;
  • siamo alla quota di massima regolazione con la criticità accumulata al 90% (la pioggia caduta dall’inizio dell’anno è minore della quantità media);
  • attuale deflusso 25 mc/sec dalla galleria Enel + 2 mc/sec dall’emissario naturale (il vecchio Regolamento prevede il rilascio, secondo la tabella , di 26 mc/sec – quindi ne esce 1 mc/sec in più del consentito????);
  • l’Enel ha cominciato ha produrre a pieno regime solo al 20 giugno;
  • l’afflusso naturale, con le ultime piogge si è mantenuto sui 26 mc/sec, meno negli ultimi giorni che è tornato a 20 mc/sec.

Intervengono i presenti:
Dott. Salvaterra, Sindaca di Idro: ricorda il protocollo di intesa e l’impegno di effettuare la pulizia dell’incile

Gabbana, rappresentante dell’associazione Vita Fiume Chiese: visto che la R.L. ha definito la quantità del deflusso minimo vitale, chiede che il d.m.v. sia misurato con il previsto incremento del 10% ad ogni traversa e sottolinea che andrebbe definita la quantità anche in relazione al Piano Tutela Acque.
Il Commissario Regolatore conferma.

Dott. Franco Rovatti, presidente del Comitato Difesa Lago d’Idro e Fiume Chiese:
Il 27 febbraio 2005 pubblicavamo uno scritto intitolato Cronistoria degli avvenimenti importanti del lago d’Idro ridotto a serbatoio, che concludeva con il seguente quesito: ci sarà una svolta dal prossimo convegno intitolato Le sorti del lago d’Idro?
In quell’occasione dall’intervento della vice presidente della R.L. Viviana Beccalossi e dall’ass. provinciale Gelmini Maria Stella, percepivamo che poco sarebbe cambiato, anzi, c’era da aspettarsi una ulteriore stretta alle già deprecabili condizioni del lago.
Nel frattempo abbiamo assistito ad un susseguirsi di disposizioni legislative in favore dell’ambiente e della qualità della vita che investono direttamente il lago d’Idro, che, nel D.Lgs. 152/2006, insieme al lago di Garda è definito area sensibile.
Veniamo così al fatidico 8 gennaio 2007 con la prevista chiusura della galleria Enel.
Incredibilmente e male interpretando le precise indicazioni della R.L. a lui indirizzate: Lago d’Idro raggiungimento quota di massimo invaso e temporaneo sfioro delle acque del Chiese - La S.V. è invitata a disporre sulla ripartizione delle erogazioni in Chiese in modo da poter avvicinare gradualmente il livello del lago alla quota 367 e quindi permettere lo sfioro naturale dalla traversa di Idro delle portate affluenti al lago ecc… il Commissario Fanfani dispone l’apertura della galleria degli agricoltori, con lo scopo che non si verifichi quanto sopra ordinato, adducendo scarsità di afflussi al lago, per cui tanta acqua entra tanta esce, per evitare gravi turbative idrauliche, igieniche ed ambientali (quando mai si è preoccupato di turbative igieniche e ambientali?).
Immediate le reazioni dei rivieraschi che si sentono presi in giro ed indignati per la lettera del Commissario Fanfani.
Cosicché, fra prese di posizione dei sindaci rivieraschi, interventi del legale Franco Mellaia, delle associazioni ambientaliste, Prefetto di Brescia, Ministero dell’Ambiente, RID, Regione Lombardia ecc., presso la prefettura il 23 maggio si arriva alla stipula di un protocollo d’intesa chiaramente improntato dall’Enel Spa che di fatto ripristina tal quale il regolamento per la gestione del lago (edizione 21 marzo 2002) e che pretende la revoca delle ordinanze dei sindaci rivieraschi in merito alla non rimozione della cosiddetta tura e promette in cambio un perdono generale per i danni subiti.
Non sto qui a ripetere cosa ha provocato localmente la sottoscrizione di questa resa incondizionata che permette il protrarsi dello spregio delle disposizioni nazionali ed europee.
Dopo questa tempesta ci viene in soccorso la stesura e l’approvazione del piano stralcio della Protezione Civile della Provincia di Brescia in merito al rischio idrogeologico del lago d’Idro che forse calmerà le ansie del RID e sarà finalmente indicata la via per la stesura di una Regola rispettosa delle indicazioni legislative nazionali ed europee.
Il Comitato ha fatto di tutto per rappresentare i diritti e doveri delle popolazioni lacustri, e per fermare i “cani sciolti”, e così anche i cosiddetti “poteri forti” si adattino alle nuove realtà e al rispetto degli usi generali della risorsa idrica, perché la produttività esasperata non può che portare a conflitti irrisolvibili, e si impegnino a far cessare una situazione di illegalità che si è protratta oltre ogni limite tollerabile.

Rovatti chiede inoltre se la R. L. ha ratificato l’accordo di programma.

Fanfani: risponde che la R.L. non ha ratificato con un atto ufficiale.
Si tratta di una autorizzazione del RID senza scadenza, valida fintanto che non si verifichino le condizioni di emergenza di cui al Piano di Protezione Civile.
Aggiunge che ci sono le condizioni affinché la situazione attuale si mantenga e farà di tutto per garantire il d.m.v.
Ricorda che tuttora è in vigore il Regolamento (quindi con l’escursione di 3,25 m!!!) che parte da quota 368,50 e si può arrivare a quota 369,25 come quota massima.

Cancarini, presidente della SLI dice che l’accordo di programma firmato è ottimale.

Martinetti, presidente del consorzio di II grado è preoccupato nonostante gli afflussi delle ultime decadi.

Ing. Buratti dell’Enel di Vobarno: frena l’ottimismo e riconferma quanto detto da Fanfani.

Ing. Magri del consorzio di bonifica del medio alto mantovano: si chiede se potrà essere sempre garantito il d.m.v.. Chiede un minimo di tolleranza per scenari di portate di acqua limitate (tolleranza e crisi sempre a senso unco???)
Rovatti risponde che si potrà prendere in considerazione la richiesta solo a fronte della dimostrazione:
  • del bisogno effettivo
  • che è stato sempre operato il risparmio idrico.
Fanfani dice che ad agosto potrà esserci con molta probabilità la possibilità di non avere il deflusso (e l’accordo di programma? E la legge? E la lettera del Ministro? Siamo in regime di democrazia o dittatura????)

Ing. Buratti precisa che nei bacini a monte del lago sono disponibili 21 milioni di mc, che si è deciso di rilasciare nell’accordo di programma e equivalgono a 2 m di lago.

Il calendario di massima delle prossime riunioni decadali è il seguente: 03/07 – 16/07 – 27/07 – 03/08