Salviamo il Lago D'Idro  
 
     
 
     
 
INCONTRO PUBBLICO TRA COMUNI, REGIONE E POPOLAZIONE SUI CONTENUTI DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA

I Sindaci non possono più nascondersi: Il fulcro dell’accordo di programma è la costruzione della Terza Galleria (che adesso qualcuno preferisce cambiare Seconda, come se cambiasse la sostanza…).
Ma adesso tutto è diverso dicono i sindaci, esultate cittadini dopo anni di scontri con la Regione Lombardia, finalmente si sta giungendo ad un accordo.
Tutto è cambiato, vedete volti nuovi (della Regione Lombardia) a questo tavolo, nuovi interlocutori.
Se prima le ipotesi erano fabbricate lontano da qui e la Regione cercava di convincere la popolazione della bontà della propria soluzione, ora tutto è diverso!
Oggi c’è un cambiamento radicale, sono i comuni a chiedere!
La Regione Lombardia è stata così generosa che pare che nessuna delle richieste dei comuni sia stata disattesa o trascurata.
E non solo! La Regione Lombardia si prenderà l’onere di stendere direttamente il progetto definitivo e l’onere del progetto esecutivo e ancora della realizzazione dell’opera.
E ancora la generosa Regione Lombardia regalerà 2 milioni di Euro a comune che li useranno per altre opere a proprio piacimento (stupisce che per il comune di Bagolino tra le opere di valorizzazione del lago non sia inserita la prioritaria, quella della depurazione delle acque, considerato che ormai sono anni che il lago d’Idro sulle spiagge bresciani non è balenabile).
Qualcuno in un intervento ha aggiunto: ci manca solo il panettone a Natale…

Spontaneo è stato chiedersi: senza Terza Galleria tutte queste opere non vengono fatte?!!!
E’ stato espresso animatamente dalla popolazione lo smacco della scoperta che i sindaci vogliono svendere il lago, anzi lo barattano, e per cosa?
Tutti i benefici da loro citati sembrano concessione di scambio e invece spettano di diritto alla comunità, visto che comunque il lago viene utilizzato a fini produttivi.
E’ chiaro che la Galleria di Fondo ridurrà il lago al pari di una diga e pertanto anche le rispettive norme di salvaguardia cambieranno e per questo gioiello delle Prealpi, unico al mondo, figlio di un ghiacciaio come il suo fratello maggiore lago di Garda, sarà la fine.

Se il Regolamento di gestione del lago potrà cambiare, il buco resterà per sempre.
Emblematico è l’esempio citato dall’avv. Franco Mellaia del vicino lago di Garda: a tutt’ora, estate non certo siccitosa, per l’Italia centro settentrionale siamo in uno stato di emergenza idrica (quando casomai c’è l’emergenza opposta) e quindi è stato nominato commissario straordinario De Bernardinis (che casomai avrebbe dovuto esser nominato per il rischio di piena e non certo per l’emergenza siccità) che ha istituito una cabina di regia per utilizzare la GALLERIA ADIGE-GARDA, scolmatore nato per essere utilizzato solo in caso di piena, anche in periodi di morbida, per favorire gli utilizzatori dislocati sull’asta del Mincio.
La Comunità del Garda si è immediatamente opposta a questo provvedimento che causerebbe un sovvertimento totale dell’equilibrio del lago di Garda.

QUESTO MOMENTO STORICO E’ ANCORA PIU’ GRAVE DI QUELLO DEL SECOLO SCORSO. OGGI STA PER ESSERE VULNERATA UN INTERA CIVILTA’ DEL LAGO.
E per aver aperto le porte a chi porterà via tutto da questo territorio è stato espresso ripetutamente un sentito grazie al sindaco di Bagolino Marco Scalvini, alla sindaca Augusta Salvaterra, al sindaco di Anfo e al sindaco di Lavenone.

Qualcuno ha ricordato che il lago d’Idro non è un lago alimentato dalle piogge, ma alimentato dai ghiacciai dell’Adamello, che stanno sparendo inesorabilmente, di anno in anno, a vista d’occhio.
Lascio a voi immaginare che fine farà il lago d’Idro con la Galleria di Fondo…