Salviamo il Lago D'Idro  
 
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Da Il Cittadino di Brescia, 26 novembre 1908:
Il Naviglio e il lago d'Idro

Da Idro, abbiamo in data 24: L'Università del Naviglio Grande Bresciano ed altri interessati hanno da tempo inoltrato la domanda per ottenere la concessione di ridurre a serbatoio artificiale il lago d'Idro per poterne sfruttare l'erogazione delle acque, estendendo l'irrigazione a plaghe ora sterili perché aride. Il chiedere a tutti è permesso, anche se si domanda la luna che è nel pozzo. Ma il brutto si è che si tenta ottenere la concessione mettendo in campo dei pretesi ma insussistenti diritti.
I richiedenti la concessione di ridurre a serbatoio il lago d'ldro hanno corredata la loro istanza con documenti che comprovano aver Pandolfo Malatesta, l'usurpatore del dominio della città e provincia(1), concesso alla Università del Naviglio certi diritti, in virtù dei quali essa sarebbe arbitra d'usare a suo talento delle acque del Chiese, del lago d'Idro e dei corsi d'acqua che l'alimentano. E' bensì vero che Pandolfo Malatesta ha concesso dei diritti, ma questi prendevano la loro ragione solo dalla fluviabilità dei legnami, carbone e altro che dal Trentino scendevano sino a Brescia, navigando nel Naviglio: perché allora non v'era altra via più comoda e conveniente che permettesse un retribuente trasporto. [...]
Altri diritti, e ben più fondati e validi hanno invece i comuni rivieraschi sulle acque del lago d'Idro, e se li sono assicurati colle grandi opere eseguite a tutte loro spese per regolarizzare l'efflusso del lago, non in vista della irrigazione o della fluitazione di merci, ma solo per redimere la zona rivierasca, ristituirla all'agricoltura, e risanare le disfatte popolazioni. E' ovvio ancora che i Comuni della riviera devono avere il libero diritto di regolare nel modo per essi migliore il regime idraulico del lago a seconda delle condizioni igieniche economiche ed agricole che hanno qui stretto rapporto col livello delle acque. Non è possibile in alcun modo, senza commettere un odiosa sopraffazione, il mettere delle condizioni o delle restrizioni a tale diritto, perché si verrebbero allora ad imporre delle limitazioni, se non pur la rovina alla vita fisica ed economica di questi abitanti.
Eppure a questo, presto o tardi bisognerebbe venirci (2), perché una volta costruito ed attivato il serbatoio, i rivieraschi sarebbero costretti a subirne il regime dipendente da interessi diversi e d'altre plaghe, e facilmente contrastante coi proprii. Che se avesse poi a sorgere la necessità di un ulteriore abbassamento e d'altre opere al lago medesimo, e queste non convenissero all'esercizio del serbatoio, non potrebbero eseguirsi, e rimarrebbero così sacrificati vitali interessi per gli interessi pecuniari di estranei.. Quod Deus omen avertat! (3) Pio (4)



Note
(1) Il Malatesta, capitano di sventura al soldo dei visconti, subentrò a questi nella signoria del territorio bresciano dal 1404 at 1421; venne sconfitto dal Carmagnola, che riconquistò Brescia per Filippo Maria visconti.
(2) L'articolista vuol dire: "certamente andrebbe a finire così".
(3) Frase latina che vuol significare: Dio ce ne scampi
(4) Si tratta di Pio Bettoni (Salò, 29/7/1859-4/1/1937). Segretario del comune di Salò dal 1875 at 1906 si dedicò a ricerche scientifiche di idrologia, scienze naturali e meteorologia, e fondò nel 1877 l'Osservatorio meteorologico-geodiuamico di cui fu direttore fino alla morte. Per le sue benemerenze scientifiche ebbe dal Ministero dell'Istruzione il titolo di professore di scienze naturali. (N.d.R.: Precisazioni gentilmente forniteci dal Dott. Ornello Valetti.)